a cura di Eloisa Gatto e Davide Fasulo - Teatro dei Gatti
Durata: 50 minuti
Contributo a persona: € 12,00
Ritrovo: Parco di Villa Angeletti, al monumento della formica (ingresso da via de' Carracci 73)
Il bosco estivo è il luogo privilegiato per fate e folletti per incontrarsi nelle notti di luna. Il "midsummer" è il propio periodo della luna, la "luna di mezz'estate" si riferisce a quel lasso di tempo in cui sono più frequenti i casi di follia. Il bosco in scena è davvero folle e chi ci sopravvive deve essere realmente matto. Matto, come il cappellaio di Alice nel paese delle meraviglie. E per fortuna le creature del bosco lo sono. Come nella migliore tradizione inglese e come il cappellaio di Alice, passano il tempo bevendo tè.
In questo bosco il re degli elfi è un re che decide il verificarsi degli eventi avvalendosi di calcoli statistici. Il suo infedele servitore invece scompiglia il verificarsi degli eventi, un po' per caso e un po' per diletto. La loro eternità, vissuta in un insolito bosco con un lungo tavolo addobbato con teiere e tazze di té, è scandita da ritmi e movimenti sempre uguali. In questa insolita notte, il re dopo aver effettuato con cura i suoi calcoli statistici dà degli ordini al suo servitore per modificare i destini di quattro persone. Ma tutto ciò che gli viene affidato genera un grande caos, e questo, come per tutti i sistemi entropici, non fa che aumentare. La storia prende fin troppo liberamente ispirazione da diverse fonti: Alice nel paese delle meraviglie (L.Carroll), Sogno di una notte di mezza estate (W.Shakespeare), I racconti del caminetto (Nonna Cristina).
Lo spettacolo ha quasi la forma di un film muto in cui le attrici si muovono sulla scia della musica dei film di Chaplin e di musiche appositamente composte.
Durata: 50 minuti
Contributo a persona: € 12,00
Ritrovo: Parco di Villa Angeletti, al monumento della formica (ingresso da via de' Carracci 73)
Il bosco estivo è il luogo privilegiato per fate e folletti per incontrarsi nelle notti di luna. Il "midsummer" è il propio periodo della luna, la "luna di mezz'estate" si riferisce a quel lasso di tempo in cui sono più frequenti i casi di follia. Il bosco in scena è davvero folle e chi ci sopravvive deve essere realmente matto. Matto, come il cappellaio di Alice nel paese delle meraviglie. E per fortuna le creature del bosco lo sono. Come nella migliore tradizione inglese e come il cappellaio di Alice, passano il tempo bevendo tè.
In questo bosco il re degli elfi è un re che decide il verificarsi degli eventi avvalendosi di calcoli statistici. Il suo infedele servitore invece scompiglia il verificarsi degli eventi, un po' per caso e un po' per diletto. La loro eternità, vissuta in un insolito bosco con un lungo tavolo addobbato con teiere e tazze di té, è scandita da ritmi e movimenti sempre uguali. In questa insolita notte, il re dopo aver effettuato con cura i suoi calcoli statistici dà degli ordini al suo servitore per modificare i destini di quattro persone. Ma tutto ciò che gli viene affidato genera un grande caos, e questo, come per tutti i sistemi entropici, non fa che aumentare. La storia prende fin troppo liberamente ispirazione da diverse fonti: Alice nel paese delle meraviglie (L.Carroll), Sogno di una notte di mezza estate (W.Shakespeare), I racconti del caminetto (Nonna Cristina).
Lo spettacolo ha quasi la forma di un film muto in cui le attrici si muovono sulla scia della musica dei film di Chaplin e di musiche appositamente composte.
Lo spettacolo nasce per commemorare i 400 anni dalla morte
di William Shakespeare.
Ritrovo: Parco di Villa Angeletti, al monumento della formica
(ingresso da via de' Carracci 73)
(ingresso da via de' Carracci 73)